«La sessualità è una ricchezza di tutta la persona – corpo, sentimento e anima – e manifesta il suo intimo significato nel portare la persona al dono di sé nell’amore». (Familiaris Consortio, n. 37).
Ben consapevole del valore di questa affermazione, ho ritenuto di riflettere su questa tematica, elaborando questa tesi abbastanza interessante e innovativa, al fine di presentarne la bellezza e la profondità della sessualità umana, ma anche i pericoli che essa corre, specialmente in un tempo come il nostro in cui viene spesso banalizzata o vissuta consumisticamente. Questo si può constatare in particolare nei tanti modi di vivere la sessualità attraverso il web.
La complessità e la diffusione accentuata del fenomeno sessuale nel web hanno suggerito di premettere al secondo e al terzo capitolo una disamina organica sui fondamenti della sessualità, così come emergono sia dalla tradizione cristiana sia dalla riflessione antropologica.
I primi due capitoli, volutamente sintetici e nient’affatto esaustivi, sono serviti, nell’impalcatura della tesi, come fondamento del terzo capitolo, che è quello sul quale mi sono soffermato di più e che costituisce l’elemento più originale della tesi stessa. Il terzo capitolo si incentra sul sessuale come viene visto e vissuto nel nostro tempo.
Mi sono soffermato, quindi sul primo capitolo, sulle principali indicazioni bibliche e patristiche, ma anche sulle successive riflessioni teologiche in ordine alla vita sessuale. Sul versante antropologico ho cercato di delineare i principali contributi che provengono dalla biologia, dalla psicologia e dalla filosofia.
Ho delineato insistentemente i principali criteri etici di una vita sessuale sana, concepita in chiave personalistica e come linguaggio dell’amore e ho posto in evidenza che la sessualità è dono di Dio! Tra tutte le alternative possibili che Dio avrebbe potuto impiegare per generare e mantenere la specie umana, ha scelto il rapporto fisico e spirituale dell’amore coniugale. Egli ha voluto che la coppia umana fosse l’archetipo dell’umanità e che la procreazione avvenisse per via sessuale.
Il Signore ha dotato la sessualità umana di una grande dignità e bellezza, che possono risplendere però a patto che l’uomo ne rispetti i valori naturali e il criterio etico di fondo, che consiste nell’amore, e quindi nella capacità di donarsi all’altro e di accoglierlo in tutta la sua ricchezza di persona.
Dio ha voluto che l’essere umano fosse materiale e spirituale, dotandolo di corpo sessuato come gli animali, ma la sua vita sessuale doveva essere guidata non dall’istinto, come negli animali, ma dall’anima, e illuminata dall’intelligenza, abbellita dalla libertà, guidata dalla volontà e vissuta nell’amore.
Allora la vita sessuale è una dimensione assai sublime del progetto divino, che si realizza essenzialmente nel matrimonio, voluto dal Creatore come l’unione stabile e feconda di un uomo e di una donna, i quali, amandosi, realizzano l’essere “una sola carne” e possono rispondere al mandato divino del “crescete e moltiplicatevi”.
Egli ha creato l’uomo “a sua immagine e somiglianza”, per cui lo ha voluto non per la solitudine, ma per la comunione. Come Dio è in se stesso comunione d’amore fra le tre Persone della Trinità, così la persona è comunione d’amore fra il maschio e la femmina.