Coscienza personale e coscienza civile: perché si è scelto questo legame, tra i molti legami possibili riguardo alla coscienza? Tra le possibili configurazioni di legami che si possono considerare: ne segnaliamo, per esempio, tra i molteplici, altri tre, quali il legame della coscienza con se stessa, e quello della coscienza interpersonale, in particolare, oltre a quello filosofico-teologico dell'intersoggettività, a partire da quello che potremmo definire il paradigma sociologico.
Si è scelto di considerare il legame particolare tra la coscienza personale e quella civile, perché è questo rapporto che costituisce il risvolto della interiorità e della esteriorità della soggettività. Il soggetto-persona ha molte facce, direbbe Pirandello molte maschere, ha una molteplicità di sfaccettature, caratterizzazioni e identificazioni.
Dal nostro punto di vista, ciò di cui, insieme ad ulteriori problematiche, soffre la nostra cultura contemporanea è l'idiosincrasia tra una interiorità che, vittima di un individualismo solipsistico e narcisistico, rende l'uomo un'isola (contrariamente a quanto afferma Thomas Merton), ed una visibilizzazione, in questa società dell'immagine, che restituisce l’esteriorità del soggetto in una virtualità di relazioni invisibili, che sembrano irreali; pensiamo alle amicizie e ai legami virtuali dei social network, tra risorsa e spersonalizzazione.
È come se l'esteriorità della soggettività fosse un'identità che non ha nulla a che fare con l'interiorità. Si tratta di una coscienza non civile, che potremmo definire, in un certo senso, pubblica: una coscienza pubblica in-civile, precisamente in quanto il divario tra il pubblico ed il civile consiste essenzialmente nella mancanza di assunzione di quella responsabilità fraterna e comunitaria che sta alla base dell'impegno politico, inteso come impegno per la polis, impegno del e per il bene comune.
Per sviluppare una corretta educazione della coscienza civile rispetto ai legami sociali, occorre, in prima ed ultima istanza, concentrarsi sulle dinamiche della coscienza personale, per recepire ed educare in essa una autentica libertà. Da più parti, infatti, autorevoli studiosi affermano che non c'è mai stata una civiltà come la nostra nella quale non si è mai stati così poco liberi senza sapere di esserlo. È un paradosso: la civiltà europea non è mai stata cosi priva di libertà come oggi, che siamo nell'epoca del mercato globale e della liberalizzazione di tutto.
Fernando Bellelli, La “polis” forma dei legami di libertà tra coscienza personale e coscienza civile: Rosmini e la Postmodernità, in La Polis: Forme dei legami e libertà tra coscienza personale e coscienza civile, a cura di Piero Sapienza, Quaderni di Synaxis, Numero speciale 6, Edizioni Grafiser, Troina, 2016.