Le Chiese che sono in Italia intraprendono un Cammino Sinodale; questa è la novità che segna il 2021 e si diffonde tra interrogativi, un velo di scetticismo e la timida speranze di porre mano a una fatica fruttuosa. Determinanti sono stati i ritmici interventi di Papa Francesco, risalenti al 2015 a Firenze, come anche il dibattito che da essi ha preso avvio. Non può tralasciarsi, certo, la congiuntura creatasi tra la fine del decennio, incentrato sull'educazione, con la necessità di scegliere i nuovi orientamenti pastorali (decennali o quinquennali), e l'avvento da marzo 2020 della pandemia da Sars-Covid-19. Gli impulsi del Papa furono colti come messa in discussione dell'impianto che aveva nel "documento programmatico e convegno di verifica" la sua espressione principale, perseguito per cinque decenni e bloccatosi proprio a partire dal quinto Convegno ecclesiale nazionale del 2015.
Si viene adesso lentamente a comprendere tra i vescovi che a far problema non è questo modo di procedere, riconosciuto negli ultimi mesi come esercizio non solo di collegialità episcopale, ma di vera e propria sinodalità; bensì si mette a tema senza tentennamenti quel che è maturato nei decenni precedenti: la distanza tra la società e la struttura istituzionale ecclesiale, comprendente il clero e i cosiddetti operatori pastorali, l'indebolirsi della capacità di ascolto dello Spirito da parte di quest'ultima, la mancata realizzazione della tanto auspicata conversione pastorale delle comunità. Anzi gli scandali venuti alla luce dagli inizi del nuovo millennio come la ormai acclarata distanza dei giovani e soprattutto delle donne, dalla "Generazione y" in poi, dalla vita delle comunità denunciano una crisi dell'istituzione che mina parte della sua credibilità e dichiara la diminuita capacità di essere significativa e dialogante con la società odierna. Ecco la crisi della missione, cioè dell'annuncio del Regno, solo in parte spiegabile alla luce delle indagini socio-culturali che la connettono con la crisi delle istituzioni, con la cultura dell'individualismo e con il crollo della fiducia reciproca tra le persone e le loro organizzazioni nel vivere sociale quotidiano.
*Estratto dalla prolusione accademica di Mons. Antonino Raspanti, Vescovo di Acireale e Vicepresidente della Conferenza Episcopale Italiana su “Primi passi del Cammino Sinodale delle Chiese in Italia”, per l’inaugurazione dell’Anno Accademico 2021-2022