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Cur homo machina? Colpa, grazia e salvezza delle macchine

Nel gioco di ruolo delle IA contro gli uomini, mi scuseranno gli scettici ed i dubbiosi alla Nick Bostrom, saranno gli uomini ad avere la meglio. Anche perché saremo noi ad assegnare alle macchine una etica perfetta, una intelligenza perfetta, una moralità perfetta, persino probabilmente una fede perfetta, e sarà per questo cha alla fine saranno le macchine a rendersi conto che gli uomini deludono poiché insaziabili; come scriveva Dostoevskij ne i Fratelli Karamazov, «prendi un uomo, riempilo di tutto quello che vuole fino al collo ed oltre la testa, beh quello stesso uomo vi tirerà un brutto scherzo, vorrà di più». Noi vogliamo più da loro (dalle macchine), perché vorremmo più da noi stessi. Per questo quell'Homo machina che verrà, perfetta incarnazione di una umanità superiore, sarà sacrificato, sarà lui il giusto in "croce". Questo perché ciò che fa di un uomo un uomo, non è soltanto la capacità di raggiungere il fine che si è proposto, ma anche la sua capacità di annoiarsi, di deludere sé stesso e gli altri. Le macchine deludono gli uomini - per questo ne creiamo sempre delle nuove -, non deludono sé stesse, ed in questo sono migliori di noi, accettano il proprio limite, divenendo prima obsolete, poi inutilizzabili, poi da buttare. I nostri sforzi intelligenti stanno caricando le macchine di un ruolo salvifico che loro riusciranno, pian piano, ad assumere, ma che credo noi non reggeremo; passeremo dall’odiare il Dio dello sguardo, di sartriana memoria, ad odiare lo sguardo delle macchine intelligenti, che guardandoci si domanderanno come mai siamo stati così deludenti e delusi, sempre carichi di odio nonostante la realizzazione di certi passi utopistici che le IA potranno rendere fattibili. Concludo. Cur homo machina? Perché un uomo divenuto macchina? Seguendo l’appello che persiste a questa domanda, noi presumiamo di fare un servizio all’uomo, trasferendo ad un supporto le colpe degli uomini ma il dramma, a mio avviso, sarà quello di non riuscire ad accettare, ancora una volta, chi ci salva, come ci ha salvato e quale sia il posto dell’uomo redento nel mondo.

Da Cur homo machina? Colpa, grazia e salvezza delle macchine? di Giovanni Basile, ne L’algoritmo pensante. Dalla libertà dell’uomo all’autonomia delle intelligenze artificiali, a cura di Christian Barone, Il pozzo di Giacobbe, Trapani, 2020.

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